Tommaso Costanzo nasce nell'A.D.1981 il 25 Settembre. Cresce e vive a Firenze. Frequenta la scuola con poca costanza, soffre le imposizioni autoritarie del regime scolastico indottrinante.
Tommaso Costanzo nasce nell'A.D.1981 il 25 Settembre. Cresce e vive a Firenze. Frequenta la scuola con poca costanza, soffre le imposizioni autoritarie del regime scolastico indottrinante. All'età di 14 anni decide di intraprendere la carriera professionale dedicandosi con successo all'artigianato. Nato con un forte senso artistico, sia per la poesia sia per le arti grafiche, nello specifico il disegno con matita, in età adulta, dopo innumerevoli sperimentazioni in campo umano, politico e sociale, si rende conto che l'unico modo per poter esprimere qualcosa non è con le parole, ma bensì lasciando traccia tangibile e concreta di sé nella materia che lo circonda.
Tommaso Costanzo ha partecipato alle seguenti mostre:
Nel primo periodo pittorico tenta un approccio con l'affresco su tavola di legno rappresentando la sua Firenze empia, sporca e degradata come è, secondo lui, al giorno d'oggi, non dimenticando il passato glorioso della città a cui si allude rappresentando, nel caos degli edifici ammassati, cieli stellati tipici del Rinascimento.
Lavorando il gesso, nel pittore nasce la voglia di dare vita alla materia, dapprima nelle forme architettoniche e poi, contemporaneamente alla sua crescita personale, nei paesaggi, nei cieli e nei territori. La sua idea è imprimere nell'opera le forze motrici dell'universo e della terra, cercando di dare voce al colore come Natura ci insegna.
Successivamente il pittore si evolve e adotta un nuovo stile ed una nuova tecnica pittorica che è quella del taglio del colore con la spatola, lavorando, ora, ad olio con basi in gesso, dando voce allo spirito natio della sua terra e anche alla sua personale rinascita spirituale.
Sperimentando la dissoluzione del colore e l'eccesso della materia, nelle sue opere il pittore lascia parlare l'inconscio, mettendo costantemente in primo piano la Natura, che da sempre lo affascina e ispira le sue creazioni.
Nell'attuale fase pittorica si ha un’ulteriore evoluzione dell'artista, il quale sente la necessità di narrare la creazione dell'uomo e delle divinità ad esso connesse. Dapprima raccontando la storia delle divinità stesse, che in epoca arcaica hanno intrapreso il viaggio dalla Mezzaluna fertile per poi infiltrarsi nel Mediterraneo, per portare la conoscenza all'uomo. Successivamente il racconto dell'artista prende forma e movimento nella narrazione della mitologia etrusca e tracia.
Più in dettaglio l’artista rappresenta le divinità sotto forma di nuvola, come facevano i custodi della conoscenza (rabbì) nella raffigurazione cabalistica di Jawe, così facendo l’artista cerca di trasmettere attraverso il movimento della materia ad olio su tavola quella vibrazione e quel pathos divino che illuminava le sapienti notti mediorientali. Con il suo modo deciso di caricare il colore, Tommaso Costanzo ci trasmette il vero senso del credere. Ad esempio un dettaglio particolare è dato dalla vibrazione del blu attorno ai pianeti (rappresentati con una semplicità straordinaria), che ci trasmette il magnetismo dei corpi celesti.
Inoltre, le opere dell’Artista sono ricche di racconti criptici, di figure nascoste nei paesaggi - un vero codice gnostico con una valenza esoterica significativa; a questo proposito si veda soprattutto l’opera “L’albero della conoscenza” oppure le ultime opere create con lamina di rame ossidata e forgiata, nelle quali vengono rappresentate danze di teriantropi, che si sviluppano nell’opera con una tecnica innovativa: un’unica fusione di argento, piombo e stagno, così da richiamarci all’alchimia primordiale degli elementi.
Nelle opere sculptoree la fonte ispiratrice è per lo più l’”Enuma elish”, il racconto della Creazione babilonese.
Finalmente un pittore che dipinge per raccontare e non per commercializzare prodotti in serie.
“Tommaso Costanzo riesce a rendere chiaro un concetto storico e mitologico alquanto difficile e lo fa attraverso pochi elementi ma simbolici. L’utilizzo del colore quasi puro rende il tutto di forte impatto
scenico e lo spettatore entra in un mondo passato dove il tempo si è fermato. La sua arte è una fusione di spiritualità e materia. L’unione di queste due concezioni artistiche enfatizzano lo spazio, attraverso
pennellate morbide e pastose, con un linguaggio denso e quasi primordiale.” (Cit. Dott.ssa Mariangela Bognolo Critico e Storico dell’Arte Internazionale)
Le tecniche adoperate da Tommaso Costanzo sono molteplici all’insegna di una continua inarrestabile sperimentazione alchemica.
Si passa dal taglio del colore con la spatola, lavorando l’olio con basi in gesso o in cera su tavola di legno, alla forgiatura del rame e dell’ottone con l’utilizzo di argento, stagno e piombo. Infine la tecnica mista: lamina di rame lavorata a forgia, foglia d’oro, olio e gesso lavorato con un pigmento azzurro o rosso.
Riguardo alla parte scultorea, l’artista ha come grande insegnante la natura che lo circonda. L’utilizzo dello scalpello sulla forma lignea è dettato dal movimento stesso della venatura e dei nodi del legno, che è cipresso o talvolta faggio, provenienti dalle colline vicine all’abitazione dell’artista.
Mostra di arte contemporanea che si terrà nell'ambito della 82a Mostra Internazionale dell'Artigianato presso la Fortezza Da Basso a Firenze.
Expo Internazionale della Pace e dell'Arte Visiva Contemporanea.
Mostra d'arte contemporanea